Ninna Nanna

Un canto ipnagogico è anche quello della nostra sonda seghettata che si avvita nelle profondità. Lì dove le onde cerebrali Alpha, sotto i 14 Hz, sostituiscono quelle Beta, caratteristiche della veglia. È la fase liminale di ogni passaggio, dove la voce diventa una giostra senza contorni dalla quale non puoi scendere. Hai sempre meno voglia e rimani lì. In penombra. Il giorno si fa bassa marea e puoi arrivare dove prima c’era il mare. I muscoli si rigenerano e il canto riverbera sempre più lontano, come il significato che va perso. Un corridoio tappezzato di incertezze. Una millenaria vicenda che proietta sul volto dell’umanità la notte e le stelle. 

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A hypnagogic song is also that of our serrated probe that screws into the depths. There where Alpha brain waves, below 14 Hz, replace Beta ones, characteristic of wakefulness. It is the liminal phase of each passage, where the voice becomes a carousel without contours from which you cannot get off. You feel less and less and you stay there. In dim light. The tide is low on the day and you can get to where the sea used to be. The muscles regenerate and the singing reverberates further and further away, like the meaning that is lost. A corridor carpeted with uncertainties. A thousand-year-old story that projects the night and the stars onto the face of humanity.

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